VENERDÌ 30 SETTEMBRE

Ore 9.30 – 11.00

Over&under the sea forum

Dalla metà del XIX secolo la quantità e la diversità delle risorse marine non ha fatto che crescere, come la loro importanza. Per enumerarle oggi si parte da sotto il livello del fondo, con petrolio e gas, poi sul fondale, dove riposano decine di miliardi di tonnellate di noduli metallici che per ora nessuno sembra volere valorizzare, passano condotte per idrocarburi, cavi per i dati e per l’energia elettrica, la cui importanza è destinata crescere. Nell’acqua nuotano e stazionano le risorse biologiche, di cui quelle intercettate dalla pesca sono una piccola parte anche se molto impattante. Infine, le acque superficiali, il più grande collettore solare del pianeta, la cui energia il mare restituisce sotto forma di vento. E ora anche come “base” per il fotovoltaico galleggiante. Risorse immense, che si traducono in ricchezza e quindi in competizione per la valorizzazione, che il sistema internazionale cerca a fatica di incanalare nel meccanismo delle ZEE… L’Italia come in molti altri settori non sembra essere interessata.

MAIN TOPICS

  • La Zona Economica Esclusiva italiana
  • I diritti di pesca, nuove sfide da nuovi attori
  • Idrocarburi liquidi e gassosi, la rivoluzione dell’offshore mediterraneo
  • Oleodotti e gasdotti sottomarini
  • I cavi dati, alla fine della fibra
  • Gli elettrodotti terraferma-terraferma e quelli campi eolici-terraferma
  • La rivoluzione dell’eolico galleggiante e l’idrogeno verde
  • Fotovoltaico flottante
  • Offshore operations; dalla manutenzione alla sicurezza e la protezione delle nuove risorse marine di superficie e sommerse
  • Il settore marittimo italiano di fronte all’opportunità del “nuovo offshore”

DETTAGLI

Introduce e conduce
Lucia Nappi, Direttore, Corriere marittimo

Il contesto securitario del Mediterraneo Allargato: il ruolo della Marina Militare
Contrammiraglio Massimiliano Lauretti, Capo del 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima dello Stato Maggiore Marina, Marina Militare Italiana
Capitano di Vascello Daniele Panebianco, Capo Ufficio Politica delle Alleanze del 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima Stato Maggiore Marina, Marina Militare Italiana

La ZEE Italiana: Installazioni energetiche, contenzioso con Algeria
Amm. Ispettore (ris.) Fabio Caffio, Ammiraglio in congedo, Marina Militare Italiana 

Titolo TBA
Intervento a cura di Capitanerie di Porto – Guardia Costiera

Il ruolo dell’Italia nel dare un futuro alla pesca nel Mediterraneo
Fabrizio De Pascale, Segretario nazionale, UILA Pesca

Il potenziale di gas naturale dei mari italiani
Ferdinando Franco Cazzini, Professore, Università degli Studi di Pavia

La supply chain necessaria per lo sviluppo dell’eolico offshore nel Mar Mediterraneo: esiste una filiera italiana?
Luigi Severini, Ingegnere, iLStudio Engineering & Consulting Studio

Hydronet: Internet, sott’acqua
Tommaso Melodia, CEO, Hydronet

Caffio Fabio

Position: Ammiraglio in congedo
Organization: Marina Militare Italiana

 La ZEE Italiana: Installazioni energetiche, contenzioso con Algeria

Ammiraglio in congedo

Caffio Fabio

Marina Militare Italiana

Cazzini Ferdinando

Position: Professore
Organization: Università degli Studi di Pavia

Il potenziale di gas naturale dei mari italiani

La guerra Russia-Ucraina ha di fatto demolito il sogno della Germania di diventare l’hub privilegiato per la distribuzione del gas in Europa e ha posto l’Italia, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, come futuro focus della ridistribuzione energetica. La guerra ha fatto anche deflagrare il paradosso energetico tutto italiano: siamo l’unico paese al mondo che in presenza di non trascurabili riserve e risorse nazionali di metano, si rifiuta da decenni di sfruttarle o di cercarne di nuove in nome di una scelta ambientalista ideologica, rafforzata dal partito trasversale del “no” e dall’effetto, ormai strutturale, del NIMBY. Una stima prudenziale del potenziale complessivo del gas naturale delle Zone Economiche Esclusive dei nostri mari è di circa 500 miliardi di mc. Le scelte del passato, oltre ad averci messo alla mercé dei nostri fornitori di metano, non tengono conto di una visione energetica pragmatica basata sulla fruizione di un mix energetico comprendente energie rinnovabili in forte crescita e energie fossili in forte decrescita fino al raggiungimento nel 2050 dell’opzione UE di zero emissioni di CO2.

 

Professore

Cazzini Ferdinando

Università degli Studi di Pavia

De Pascale Fabrizio

Position: Segretario Nazionale
Organization: UILA

Il ruolo dell’Italia nel dare un futuro alla pesca nel Mediterraneo

L’impoverimento delle risorse biologiche (dovuto a molteplici fattori), le crescenti limitazioni imposte dai regolamenti comunitari e i costi crescenti legati all’esercizio della pesca mettono a rischio l’esistenza stessa di questa attività millenaria che, in Italia, dà lavoro a oltre 30.000 addetti e che ha un grande ruolo nell’economia e nella storia di numerose marinerie. A ciò deve aggiungersi il nuovo regime internazionale introdotto dalla Convenzione di Montego Bay sul diritto del mare nel 1982 che prevede, per gli stati costieri, la possibilità di istituire delle zone economiche esclusive per la pesca ampie fino a 200 miglia dalla costa. L’Italia può e deve fare di più per valorizzare la sua futura ZEE, far valere le ragioni della pesca italiana nell’ambito delle politiche comunitarie e delle organizzazioni regionali competenti nel Mediterraneo (CGPM-ICCAT), risolvere le controversie in materia di pesca con i paesi rivieraschi.
Segretario Nazionale

De Pascale Fabrizio

UILA

Lauretti Massimiliano

Position: Capo del 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima dello Stato Maggiore Marina
Organization: Marina Militare

Il contesto securitario del Mediterraneo Allargato: il ruolo della Marina Militare

Il mare è vitaleper gli interessi nazionalied europei e le partnership di ogni genere. Il Mediterraneo e la sua estensione allargata è oggetto di un crescente interesse da parte di molti, dimostrandosi più fragile e insicurosotto diversi punti vista: inquinamento, effetti dei cambiamenti climatici, contese per accesso a risorse che sono sempre meno e disponibili in aree sempre meno libere, migrazioni irregolari, attività criminali di qualunque genere (inclusa la pirateria), terrorismo, le annose crisiregionali, la guerra ibridae non ultimo il ritorno della guerra in Europa.Ed è qui che entra in gioco la Marina Militare, Forza Armata che per leggeè “la componente operativa marittima della difesa militare dello Stato, che vigila a tutela degli interessi nazionali e delle vie di comunicazione marittime al di là del limite esterno del mare territoriale”.

Capo del 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima dello Stato Maggiore Marina

Lauretti Massimiliano

Marina Militare

Melodia Tommaso

Position: CEO
Organization: Hydronet

Hydronet: The Internet Underwater  

HydroNet has developed a first-of-its-kind technology that enables underwater networks of static and moving assets through intelligent Wi-FI and Mesh Underwater Networks.  Through a suite of software defined network systems and advanced AI algorithms for underwater communication services built on a proprietary modular architecture, Hydronet will be an enabler for the blue economy and disrupt areas like acquaculture, infrastructure monitoring, oil and gas, and environmental monitoring.

CEO

Melodia Tommaso

Hydronet

Panebianco Daniele

Position: Capo Ufficio Politica delle Alleanze del 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima Stato Maggiore Marina
Organization: Marina Militare

Il contesto securitario del Mediterraneo Allargato: il ruolo della Marina Militare

Il mare è vitaleper gli interessi nazionalied europei e le partnership di ogni genere. Il Mediterraneo e la sua estensione allargata è oggetto di un crescente interesse da parte di molti, dimostrandosi più fragile e insicurosotto diversi punti vista: inquinamento, effetti dei cambiamenti climatici, contese per accesso a risorse che sono sempre meno e disponibili in aree sempre meno libere, migrazioni irregolari, attività criminali di qualunque genere (inclusa la pirateria), terrorismo, le annose crisiregionali, la guerra ibridae non ultimo il ritorno della guerra in Europa.Ed è qui che entra in gioco la Marina Militare, Forza Armata che per leggeè “la componente operativa marittima della difesa militare dello Stato, che vigila a tutela degli interessi nazionali e delle vie di comunicazione marittime al di là del limite esterno del mare territoriale”.

Capo Ufficio Politica delle Alleanze del 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima Stato Maggiore Marina

Panebianco Daniele

Marina Militare

Severini Luigi

Position: Ingegnere
Organization: iLStudio Engineering & Consulting Studio

La supply chain necessaria per lo sviluppo dell’eolico offshore nel Mar Mediterraneo: Esiste una filiera Italiana?

L’eolico off-shore rappresenta per l’Italia un settore con elevate potenzialità che stenta a decollare. La progettazione e realizzazione di questo tipo di impianti sconta una sostanziale inadeguatezza del sistema industriale e logistico nazionale che costringe il nostro Paese ad essere un semplice “cliente” di tecnologie fornite dall’estero, rinunciando ad un importante sviluppo “made in Italy”. È impellente la necessità di investire nella creazione di una filiera italiana, che possa favorire lo sviluppo del relativo know-how a supporto della domanda in crescita esponenziale che il settore sta esprimendo. Ciò permetterebbe la messa in moto di diverse realtà produttive nazionali, interessando in modo significativo le richieste occupazionali nel nostro Paese.

Ingegnere

Severini Luigi

iLStudio Engineering & Consulting Studio