La sponda sud, chi fermerà la disgregazione
La sponda sud del Mediterraneo è interessata da cambiamenti politico-sociali profondi. Ogni Stato segue però percorsi di evoluzione differenti. La fragilità dei regimi nordafricani è specchio di fratture interne dovute a ragioni sociali, demografiche, economiche. A questo si aggiungono le sfide tra le grandi potenze nel teatro mediterraneo. L’attenzione degli Stati Uniti verso l’Indopacifico e il Baltico ha lasciato dei vuoti, subito colmati da Pechino e Mosca, seppur con approcci diversi, oltreché da turchi e monarchie del Golfo. Si aggiungono così nuove minacce per chi, come l’Italia, ha nel Mediterraneo la maggior parte dei suoi interessi. Roma, in collaborazione con altri partner europei, in primis Parigi, può però intervenire per mantenere il disordine entro livelli accettabili, evitando di esserne travolta.